Il 20 aprile si è festeggiato il World Bee Day.
Questa ricorrenza è stata istituita nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e coincide con la nascita di Anton Janša (1734-1773), un allevatore e apicoltore sloveno, ricordato come uno dei precursori dell’apicoltura razionale.
Obiettivo di questa giornata è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli insetti impollinatori e sul ruolo fondamentale che rivestono per lo sviluppo sostenibile e la biodiversità.

Tutti gli impollinatori volando di fiore in fiore permettono alle piante di impollinarsi. Il 75% delle colture alimentari mondiali è frutto del loro lavoro.
Grazie all’incessante lavoro delle api sono molti i prodotti di cui possiamo godere: miele, polline, pappa reale, propoli, cera.

L’ape è un insetto sociale infatti le api che appartengono allo stesso alveare collaborano in un rapporto sorprendente di cooperazione in cui ogni ape da quando nasce e per tutto il resto della propria vita svolge diverse mansioni per la sopravvivenza dell’intera colonia.

Le api sono ottimi bioindicatori e grazie alla loro presenza e al loro stato di salute possiamo conoscere la qualità dell’ambiente.
Purtroppo negli ultimi anni stiamo assistendo alla scomparsa di molte specie vegetali e animali: attualmente molti insetti e soprattutto quelli impollinatori sono a rischio. L’utilizzo di pesticidi, diserbanti, fertilizzanti chimici, produzioni intensive, malattie, inquinamento e cambiamenti climatici minacciano la loro sopravvivenza.

Ecco perché la giornata delle api è una giornata importante, poiché sottolinea nuovamente l’importanza della tutela dell’ambiente, anche grazie al contributo e alle scelte dei singoli individui.
Professoressa Sara Traverso
La redazione dello Champagnat