Interscambio culturale Genova/Chicago
Sono ormai due anni che i nostri alunni di quarta liceo vivono un’esperienza di contatto con la scuola marista di Chicago e, analogamente, un gruppo di alunni americani passano un periodo di tempo in Italia e presso la nostra scuola. L’accoglienza è assicurata dalla generosità delle famiglie americane e genovesi che per circa una settimana ricevono (e spesso coccolano…) in casa propria un ragazzo dell’altra parte del mondo. La settimana subito dopo Pasqua abbiamo quindi accolto fra noi 13 ragazzi di Chicago, due insegnanti e una mamma. I commenti sia da parte delle famiglie italiane che degli studenti americani sono stati semplicemente entusiasti. Sta nascendo una consapevolezza di cammino comune, di aspettative, di amicizie che fa solo bene alla nostra scuola. Infatti quando due anni fa’ si è iniziata questa esperienza didattica e culturale le motivazioni per questa avventura (ci vuole anche un po’ di follia, oltre che prudenza e previsione…) sono state tre:
- aprire la nostra scuola ad orizzonti internazionali
- coltivare un’amicizia fra scuole mariste
- imparare a riconoscere uno stile di vita ed un’organizzazione sociale, quella degli Stati Uniti, che risulta, forse perché molto pervasiva, a volte indebolita da stereotipi
Se aggiungiamo che da Genova sono partiti migliaia di migranti verso la costa atlantica (fra cui anche un certo Colombo…) costruendo una grande storia di amicizia fra queste due nazioni e che, più in piccolo, dopo ormai due anni, alcune nostre famiglie e alcuni docenti si conoscono e rimangono in contatto, possiamo vedere che i risultati di queste settimane di interscambio vanno molto al di là di una gita scolastica o di un progetto snob.
La scorsa settimana quindi i ragazzi americani hanno visitato Milano, Roma e Genova, si sono abbronzati sulla spiaggia di Camogli, hanno chiacchierato con tutte le classi del Liceo e delle Medie, hanno vissuto il tempo della messa Pasquale in Inglese, sono andati in scooter (esperienza per loro non comune…) e hanno fatto mille altre scoperte.
Io ringrazio a nome di tutta la scuola, la nostra e quella di Chicago, per lo sforzo, la generosità, la gentilezza di tutte le famiglie ospitanti: non avete solamente dato un letto ad uno studente americano, avete aiutato la scuola Champagnat ad avere un altro respiro; ringrazio il dipartimento di lingue per aver preparato le attività in classe dei ragazzi, in modo speciale ringrazio il prof. John Walsh che è stato prezioso per creare un ponte fra le due culture che lui conosce così bene.
E ora cominciamo a preparare il viaggio di ottobre prossimo per i ragazzi italiani…