Una scuola cattolica non è una realtà sociale staccata da un contesto, da una rete di relazioni, da uno spirito di famiglia. Non è un golf club o un tavolo riservato in un privèe (detto con rispetto per queste realtà sociali). Una scuola cattolica è dentro una storia (quella dello sforzo educativo dei cristiani nel fare più bello questo mondo), vive in una geografia del cuore particolare e unica (le parrocchie, le comunità religiose, le famiglie cristiane che mandano i figli a scuola “dai preti e dalle suore” perché, nonostante l’aria che tira sulla loro reputazione, credono ai valori religiosi che in queste scuole vengono trasmessi…). La scuola cattolica insomma è dentro una diocesi, è all’interno (più o meno apprezzata, meno male che c’è libertà di opinione) di un popolo, di una comunità. Non è un business, è una scommessa, non è un mercato, è un servizio (e anche qui figuratevi, senza nesssun pregiudizio verso queste modalità di vita sociale, ma la scuola cattolica non è Cepu, non è Grandi Scuole, non è “recupero anni” o “diploma in sei mesi”…).
Le indicazioni che trovate nella locandina qui allegata ci invitano a condividere questa vocazione, questa chiamata ad una attività già nobilissima di per sé, insegnare, che diventa ancora più rilevante se svolta da persone che hanno incontrato Gesù Cristo e condividono il suo sogno sul mondo. La condivisione consiste in una merenda, in una breve passeggiata-testimonianza verso la cattedrale e in un incontro (non è una messa) col nostro Cardinale.
La scuola non organizza la partecipazione a questo evento come istituzione, ma invita famiglie, docenti ed alunni che possono a partecipare.