La vita scolastica è fatta di tempi e di incontri. L’uso del tempo a scuola a volte è concitato e ansiogeno (gli esami, le interrogazioni, le prove scritte) altre più lento e appagante (certe lezioni, i giorni in cui capiamo qualcosa di nuovo). Nella scuola che vorrei nessuno dovrebbe essere in ritardo: ciascuno dovrebbe seguire il suo ritmo. Pazienza e ripetizione sono cardini fondamentali, gite, recite ed avvenimenti sono avvenimenti da celebrare, ore privilegiate.

E poi ci sono gli incontri: fra pari, coi docenti, con le famiglie, con i personaggi del passato e i modelli del presente, con amici per un’anno, con fratelli per sempre…
Questa è la scuola ordinaria (e direi che è nell’ordinario la dimensione più rilevante), poi ci sono tempi e incontri stra-ordinari: l’esperienza appena vissuta di scambio e incontro con la nostra scuola di Chicago lo è stata. Giorni soleggiati, ricchi, generosi, pieni di brio e di voglia di conoscere; sarebbe lungo presentarvi tutte le attività svolte (e toglierebbe tempo alla preparazione del viaggio nostro a Chicago per la Quarta e a Siviglia per la Seconda, non sono gite, chiamatele pure tempeste di vita…). Mi preme però ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo passo verso un progetto ricco di interscambio e apertura, i docenti che hanno organizzato le attività, le famiglie che hanno accolto i giovani, la Marist High School di Chicago. Grazie.






